Corsi Cacciatori formati

  • Posted by: RD
  • 2018-06-27

Corsi Cacciatori formati

NOTA – Corsi Cacciatori formati – Giornata di formazione mese di AGOSTO 2018 presso la sala consigliare del Comune di Borgia Clicca qui

 


Reggio Calabria 21/06/2018

Prot. 29/18

 

Al Presidente della Regione Calabria presidente@pec.regione.calabria.it

Al Direttore del Dipartimento Regionale Agricoltura dipartimento.agricoltura@pec.regione.calabria.it

Al Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie Settore n 8 “Sanità Veterinaria” veterinaria.salute@pec.regione.calabria.it

Al capo di Gabinetto della giunta Regionale capogabinettopresidenza@pec.regione.calabria.it

Oggetto: Corsi Cacciatori formati- iniquità del costo di formazione

 

Con D.P.G.R- n. 12 del 6 febbraio 2014, nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria vengono emanate “ linee guida per la sicurezza alimentare della selvaggina selvatica cacciata; per la commercializzazione delle carni di selvaggina selvatica e per la fornitura di piccoli quantitativi di carni di selvaggina selvatica direttamente dal cacciatore al consumatore finale o ai laboratori annessi agli esercizi di commercio al dettaglio o di somministrazione a livello locale che forniscono direttamente al consumatore( obiettivo SVET)”. Nel suddetto decreto viene disposto che “i cacciatori di selvaggina selvatica devono disporre di sufficienti nozioni, così come previsto dal REG. CE n.853/2004, da acquisirsi partecipando e superando specifici corsi di formazione all’uopo organizzati, e che l’organizzazione dei corsi di formazione è demandata alle Amministrazioni Provinciali, alle ASP, alle Associazioni Venatorie, da sole o in collaborazione. In particolare, tale obbligo di formazione viene esteso ai capisquadra-rappresentanti delle singole squadre che esercitano la caccia al cinghiale.

Per la partecipazione ai suddetti corsi con particolare riferimento alla Provincia di Catanzaro ed ai due ambiti territoriali di caccia di riferimento, è stata segnalata alla dirigenza locale l’introduzione di una quota di euro 68,00 per ogni singolo partecipante, al fine di ottenere la qualifica di “cacciatore formato”.

Orbene, tale richiesta appare in primo luogo ingiustificata, poiché la formazione dovrebbe essere garantita senza alcun costo e tanto la task force veterinaria quanto le ASP, dovrebbero reperirli tra i capitoli all’uopo destinati della programmazione e prevenzione alimentare, sanitaria e veterinaria. Pertanto gli stessi non dovrebbero gravare sui cacciatori. Invero, i costi di tale formazione dovrebbero essere garantite dagli organismi istituzionali deputati, principalmente dovrebbero essere coperti dalla Regione Calabria, la quale dovrebbe utilizzare le risorse destinate alla prevenzione alimentare e sanitaria senza incidere e interferire sulle risorse destinate specificamente all’attività venatoria e nell’ipotesi in cui la Regione Calabria non utilizzi tali risorse per i fini di formazione sarebbe opportuno l’intervento delle AA.TT.CC., tutto ciò per evitare che i costi formativi vadano ad incidere ulteriormente sui costi di cui sono già gravati i cacciatori; inoltre, appare esorbitante il costo richiesto ai singoli cacciatori per la formazione. Infatti, da un’analisi concernente i parametri delle docenze dei corsi di formazione, nonché dal calcolo delle ore che in conformità al Reg Ue 852-853 del 2004 deve essere adottato ai fini della formazione, emerge chiaramente come la cifra di euro 68,00 richiesta appare eccessiva e diretta a sperequare sui singoli cacciatori. A tal fine si ricorda che le richieste ingiustificate e esorbitanti oltre a essere illegittime determinano un significativo squilibrio rispetto alle altre realtà territoriali oltre ad essere fortemente pregiudizievoli per i cacciatori che nel pagare la tassa regionale dovrebbero avere garantiti i servizi attinenti all’attività venatoria ivi compresa la formazione. Formazione che anche per ciò che concerne il numero di ore, devesi applicare in ossequio al più volte richiamato Regolamento UE, e infatti non si comprende il tenore di un programma inizialmente divulgato con durata pari a 4 h, anziché le 16 previste da regolamento.

Dalle su descritte osservazioni emerge l’impellente necessità di un confronto operativo al fine di trovare delle soluzioni concrete e urgenti. Proprio per questo, facendo seguito alla richiesta del 10/10/2017, si ribadisce la richiesta di istruire un tavolo tecnico finalizzato ad uno scambio sinergico per raggiungere soluzioni condivise.

 

Per le AA.VV. Il coordinatore

Dott. Giuseppe Giordano